REPORTER DI GUERRA
Mimmo Candito in un articolo uscito su La Stampa  - http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=9182139  - il 24 marzo 2009 ci racconta come il giornalismo di guerra muore tra i muri blindati della  "Green Zone"  a Baghdad. Le sue sono  parole di chi ha vissuto una vita su molti fronti bollenti del mondo e vede oggi l'impossibilità di raccontare ancora "quello che vede". Io mi trovo perfettamente d'accordo con la sua analisi anche se, ottimista di carattere, spero che una nuova strategia verrà messa a punto dai futuri reporter di guerra. Certo con i budget più che dimezzati e con il costo degli inviati chi sa se ci saranno eredi dei reporter che hanno lavorato fino ad oggi. Siamo lontani dai tempi in cui Ryszard Kapuscinski -  http://it.wikipedia.org/wiki/Ryszard_Kapu%C5%9Bci%C5%84ski  - inviato in Africa per la agenzia polacca PAP, malato di malaria non disse nulla ai suoi capi per paura che lo rimpatriassero perdendo co...