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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

In estinzione o programmati?

Su La Stampa di oggi due articoli  che parlano di un argomento simile, ma mentre in uno si afferma che siamo in grado di creare figli perfetti modificandoli 'su misura', il che fa presupporre ad una invasione di 'perfettini' ed ad una continuità della specie noiosissima: http://www.lastampa.it/2017/07/28/esteri/modificati-gli-embrioni-umani-la-prima-volta-senza-errori-QwYeXaqJ3ydYc2XNIG8bLN/pagina.htm l Sulla stessa pagina, in basso, l'allarme natività fa sperare che non ci riprodurremo più, in una democrazia che cancellerà belli e brutti,  saggi e dementi, alti e bassi.....Spazio alle altre specie! Forse meno intelligenti ma meno invasive: http://www.lastampa.it/2017/07/27/societa/gli-anni-della-fertilit-perduta-la-specie-umana-ora-a-rischio-IMXzuA5dL7C6Y0PSk6hT5I/pagina.html Quale sarà quindi il nostro futuro? Partire e godersi le vacanze tranquilli tanto ormai bisogna riempire dei rettangoli di carta con fiumi di parole, spesso inutili. Luciano del Cast

Copyright vIiolato

Una volta esisteva una legge che tutelava i fotografi e il loro lavoro. In realtà la legge esiste ancora ma è sempre più disattesa. E' una legge complessa che tutela negli anni il lavoro di ricerca, riproduzione, distribuzione ed archiviazione del proprio lavoro (rimando a chi è interessato a studiarla al manuale Arciero). Ma perché questa tutela oggi è venuta meno? Intanto per colpa degli stessi fotografi, professionisti e non, che quando riescono ad accertare una violazione non si affidano alle vie legali, si limitano a lamentarsi sui social network al solo scopo di far sapere al mondo: - quella foto è mia! Che vergogna, me l'hanno rubata!- Ma al momento di passare alle vie di fatto rinuncia al giusto compenso lasciando agli editori il suo contributo gratuito, grazie al quale la testata, cartacea o web, non importa, venderà e guadagnerà su quel prodotto. Un altro problema è l'ignoranza da parte degli operatori del settore sul diritto degli autori  ad avere un compenso. N

Eroi per farci dimenticare

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La cosa che ancora mi fa venire i brividi oggi, venticinque anni dopo l'attacco al cuore dello stato che costò la vita al giudice Paolo Borsellino ed alla sua scorta, è che tutti, ma dico tutti i palermitani e non, descrivono quell'attentato come aspettato, atteso. Nelle memorie che leggo sul web, dai blog ai post sui social network, tutti dicono la stessa cosa: - dopo Falcone aspettavamo anche la fine di Paolo Borsellino - . Anche io ricordo subito dopo l'attentato di Capaci di avere detto, così, senza neanche pensarci alla mia compagna che conosceva la mia vita ed era al corrente delle "cose palermitane": - Il prossimo sarà Paolo Borsellino - Se vi fermate un momento a ragionare, che menti semplici come la mia e quelle dei tanti che oggi postano i loro ricordi, io mi chiedo: ma lo Stato, dove si era cacciato in quei giorni? Dove si nascondeva mentre i suoi migliori uomini cadevano uno dopo l'altro, senza tregua? Questo ragionamento elementare lo aveva fatt