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Fotocamere e fotografi

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Uno dei motivi per cui ho apprezzato molto il premio , anzi i premi (Rey de Espana e Ortega y Gasset 2017), assegnati al fotografo cubano Yander Zamora è perché la foto (l'Air Force One che atterra all'Avana con a bordo il presidente americano Obama) è una foto ragionata, preparata accuratamente prima dello scatto, immaginata e realizzata. La foto di Yander Zamora che ha vinto i premi Rey de Espana e Ortega y Gasset 2017. La foto di Yander ci dice che per fare una immagine bella serve, occhio, cervello e cuore. Una buona fotocamera va bene, ma è l'autore che crea la foto. Come ha più volte ripetuto nelle varie interviste ed anche ieri sera davanti alla platea romana che lo ha ascoltato con gusto nella sala messa a disposizione di Spazio 5, quando la Reuters lo ha accreditato per la visita del presidente Obama, gli ha chiesto di coprire degli avvenimenti 'periferici' perché quelli che tutti i fotografi consideravano importanti, Raul e Obama, Obama che incont...

Millenovecentosettantasette 1977

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Quaranta anni fa, durante un comizio del segretario della CGIL Luciano Lama l'università La Sapienza di Roma veniva messa a ferro e a fuoco dai gruppi dell'Autonomia Operaia. «Il segretario della Cgil Luciano Lama si è salvato a stento dall’assalto degli autonomi, mentre tentava di parlare agli studenti che da parecchi giorni occupano la città universitaria. Il camion, trasformato in palco, dal quale il sindacalista ha preso la parola, è stato letteralmente sfasciato e l’autista è uscito dagli incidenti con la testa spaccata e varie ferite». E’ la cronaca degli scontri alla Sapienza riportata da Corriere il 18 febbraio del 1977, un giorno dopo la “cacciata” del leader della CGIL Luciano Lama dall’ateneo dove stava tenendo un comizio. Una giornata di violenza che diventerà il simbolo della rottura tra la sinistra istituzionale, rappresentata dal Pci e dal sindacato, e la sinistra dei movimenti studenteschi. L'ingresso dell'università di Roma La Sapienza chiusa dalle ...

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I pochi non confusi che ho conosciuto erano persone indiscutibilmente interessanti per un pubblico noioso. ©Luciano del Castillo Roma, 3 gennaio 2002

Troglodita mediatico

Sono costretto, anche se confesso a volte mi diverte pure, a stare connesso su internet per lavoro. Monitorare la rete, cercare, vedere, trovare stimoli, idee, contributi interessanti. Leggere è la cosa che ho sempre amato molto quindi trovare pagine di racconti originali, pezzi di diario, trascrizioni della propria vita, storie di fantasia,  mi fa molto piacere. Anche se il modo di raccontare  più diffuso  oggi  (e male) per via della velocità è il linguaggio visivo, quello che mi incuriosisce molto è leggere i commenti delle persone. Perché il commento non richiede concentrazione. Scrivi 4 parole e dai un minimo senso a ciò che vorresti dire. Se poi il commento è infarcito di male parole, insulti e quant'altro, risparmi sulla grammatica e spari il tuo concetto basico, quasi mai capito dalla platea dei lettori, sul senso della vita, della giustizia, della politica....  Ma chi sono questi dispensatori di consigli e commenti di poche, ma incomprensibili, pa...

Bambini esplosivi

Noi occidentali consideriamo i bambini come se fossero una parte terza rispetto agli adulti e ci stupiamo tutte le volte che si comportano più o meno come noi. Come se i bambini non fossero terrestri come noi con tutti i pregi e i difetti. Così possono trucidare 2500 persone e neanche ci facciamo caso, ma un bambino morto su una spiaggia, estratto dalle macerie, ci fa luccicare gli occhi, Così parliamo dei bambini soldato, dei bambini attentatori, dei bambini vittime e dei bambini carnefici con la superficialità con cui si parla del niente assoluto. Ne parliamo avulsi dal loro contesto. Ci sembra strano che un bambino si possa fare saltare in aria o che muoia sotto un bombardamento perché il nostro punto di riferimento sono le lotte autunnali per la mensa nell'asilo nido e non ci rendiamo conto che quei bambini nascono e crescono in un contesto violento, di guerra, nell'odio religioso, etnico, sociale, nella povertà. Crescono in fretta si devono difendere e devono offendere ...

Silenzio, la guerra uccide

https://www.theguardian.com/world/video/2016/aug/18/syrian-child-pulled-from-rubble-after-aleppo-airstrike-video