Fotocamere e fotografi

Uno dei motivi per cui ho apprezzato molto il premio , anzi i premi (Rey de Espana e Ortega y Gasset 2017), assegnati al fotografo cubano Yander Zamora è perché la foto (l'Air Force One che atterra all'Avana con a bordo il presidente americano Obama) è una foto ragionata, preparata accuratamente prima dello scatto, immaginata e realizzata.


La foto di Yander Zamora che ha vinto i premi Rey de Espana e Ortega y Gasset 2017.

La foto di Yander ci dice che per fare una immagine bella serve, occhio, cervello e cuore. Una buona fotocamera va bene, ma è l'autore che crea la foto. Come ha più volte ripetuto nelle varie interviste ed anche ieri sera davanti alla platea romana che lo ha ascoltato con gusto nella sala messa a disposizione di Spazio 5, quando la Reuters lo ha accreditato per la visita del presidente Obama, gli ha chiesto di coprire degli avvenimenti 'periferici' perché quelli che tutti i fotografi consideravano importanti, Raul e Obama, Obama che incontra personaggi del Parlamento etc., erano stati assegnati ai pool dei fotografi di staff nelle agenzie.
Allora Yander ha capito che doveva trovare la foto giusta per non perdere questa unica, grande occasione, di essere sotto i riflettori del mondo ed è andato quindi a cercare il luogo dal quale poter realizzare la sempre più definita idea. Il tempo stringeva e l'aereo presidenziale era in arrivo sull'Avana, e dopo avere cercato dei posti giusti per la foto ed essere mandato via dalla sicurezza, finalmente si posiziona. Una manciata di secondi e la foto c'è.
Invia quindi la foto alla Reuters firmandola come stringer (collaboratore occasionale) e torna nell'area Stampa dove già trova la prima sorpresa: la sua foto campeggia in quasi tutte le prime pagine web ed è rilanciata con una frequeza virale. I colleghi lo chiamano e gli mostrano la foto bellissima e si chiedono chi la ha realizzata. Yander ha un contratto con il quotidiano cubano Granma e non firma mai le foto che escono con altra fonte. Guarda la sua foto soddisfatto, ma non rivela la paternità. La foto diventa così "calda" che anche i responsabili della Reuters lo chiamano per dirgli che la foto ha riscosso così tanto successo che altri media stanno cercando l'autore e che è impossibile non firmarla. Così Yander la firma Alberto Reyes, il suo secondo nome e secondo cognome. Ma i media vogliono conoscere il vero autore e insistono fino a che l'agenzia EFE rivela la sua vera identità. Il resto è storia di questi giori, premi, interviste.
Ma Yander non perde la sua semplicità e nell'incontro a Spazio 5 dove oltre che alla foto vincitrice ne sono state proiettate altre del suo lavoro a Cuba, dice: - Questa foto è stata l'ultimo miracolo della mia fotocamera e del suo obiettivo, materiale ormai obsoleto con il quale lavoro normalmente a Cuba. In quei pochi secondi dell'atterraggio la fotocamera non ha smesso di funzionare come è invece successo altre volte! -

                                                          La fotocamera di Yander

Il 30 aprile lascerà l'Italia per tornare a Madrid dove ritirerà il premio Ortega y Gasset (http://politica.elpais.com/politica/2017/04/06/actualidad/1491470749_964173.html ) per rientrare all'Avana il 13 maggio. Nel suo tour europeo ha visitato Madrid, Barcellona, Palermo, Roma, Parigi e Venezia. Alla domanda su quale sia la città che più gli è piaciuta Yander, guardando la mia aria minacciosa, risponde sicuro: - Palermo! -
Ma, al di la dello scherzo,  le affinità evidenti tra Palermo e L'Avana ci hanno fatto cominciare un progetto comune.




Yander Zamora

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