Troglodita mediatico

Sono costretto, anche se confesso a volte mi diverte pure, a stare connesso su internet per lavoro. Monitorare la rete, cercare, vedere, trovare stimoli, idee, contributi interessanti. Leggere è la cosa che ho sempre amato molto quindi trovare pagine di racconti originali, pezzi di diario, trascrizioni della propria vita, storie di fantasia,  mi fa molto piacere. Anche se il modo di raccontare  più diffuso oggi (e male) per via della velocità è il linguaggio visivo, quello che mi incuriosisce molto è leggere i commenti delle persone. Perché il commento non richiede concentrazione. Scrivi 4 parole e dai un minimo senso a ciò che vorresti dire. Se poi il commento è infarcito di male parole, insulti e quant'altro, risparmi sulla grammatica e spari il tuo concetto basico, quasi mai capito dalla platea dei lettori, sul senso della vita, della giustizia, della politica.... 
Ma chi sono questi dispensatori di consigli e commenti di poche, ma incomprensibili, parole?. Chi sono queste persone che sentono la necessità di esprimere pubblicamente il loro pensiero (pensiero è un parolone) ed arricchirci della loro sapienza? E' il popolo dei commenti, delle botta & risposta, di quanti non hanno una idea e se la provano a fare scrivendo (ma l'idea se la perdono nel frattempo) sulla nostra pelle.
Da quando hanno imparato ad accendere un computer e a navigare, hanno perso il pregio del silenzio. Imperversano tra le pagine di seri quotidiani o rispondendo a commenti di blog, parlando di qualsiasi cosa, dalla politica allo sport. Il dato che li accomuna è che qualsiasi cosa dicano siano incomprensibili e disperati. Giustizialisti con gli altri, vorrebbero pene di morte anche e solo per il furto (sempre ad opera del malcapitato extracomunitario - termine in disuso da decenni, ma amato dal commentatore di provincia-ndr), salvo poi urlare contro la mala giustizia quando gli tocca pagare una multa per avere lasciato in terza fila la loro autovettura.
Come moderni trogloditi si aggirano con la clava tra le pagine cercando il posto dove potere colpire più forte più veloce, con un insulto, o meglio un incomprensibile grugnito. A volte provo a capire il significato delle loro parole ma, credetemi, nonostante l'enorme sforzo, l'analisi logica, anche quella illogica, non ci riesco. In questo il troglodita mediatico è un professionista: utilizzare non più di 15 vocaboli, usando come collante l'insulto e l'odio per ' gli altri'. Lo spazio fuori dal suo monitor pullula di nemici, di donne e uomini che chiedono e pretendono il confronto. Ma siamo matti?? Il troglodita mediatico non è interessato a nessun confronto! Non ha interesse minimamente a cambiare la propria posizione, proprio perché in realtà non ne ha una, e all'interno dello stesso commento la esprime e  anche il suo contrario. Gli 'altri' sono la causa di tutti i suoi mali, e di categorie da detestare di questi tempi se ne trovano tante. Quali sono le categorie più gettonate dal troglodita mediatico? Credo che sopra a tutti ci stiano i politici: sono tutti ladri, hanno tanti privilegi, c'hanno l'autista per fare la spesa; nella categoria sociale seguono i  migranti che sbarcano, poi i Rom (che a volte non sono neanche Rom, ma Sinti, ma chissenefrega) che se la battono coi rumeni che prima erano albanesi; la lista è lunga e si finisce con il ragionier Rossi che ha il solo difetto di vivergli di fronte, ma che sicuramente è quello che non butta la spazzatura nei cassonetti predisposti e......
Tutto questo commentare aggressivo altro non fa che alimentare gli alibi dei criminali. Si fa di tutta l'erba un fascio e le prime vittime sono gli onesti: i politici che amministrano bene, i giornalisti che non si fanno intimidire, i cittadini che hanno comportamenti civili.
Quando ritorneremo ad esprimere concetti, solo dopo averli elaborati, come un tempo? Il silenzio, sentire di nuovo il frinire assordante delle cicale, in una notte in cui non c'è proprio niente da dire. 
Esistiamo anche se non lo esterniamo.
ALL RIGHT RESERVED © Luciano del Castillo/Archivio DEL CASTILLO 

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