Diritto d'autore e sopravvivenza
-Luciano ho visto il tuo
bellissimo libro. Quando torni qui ne voglio assolutamente una copia per me e
autografata, grazie!- Questo il messaggio categorico su Whatsapp che mi spinge
a farmi mandare un libro dal mio editore,
che pago al prezzo di copertina, per
portarlo a questo conoscente che non ne poteva fare a meno. Dopo due settimane torno sull’isola con la mia bella
copia ed incontro la persona che me lo aveva chiesto con tanto ardore. –Grazie Luciano!
E’ un pensiero bellissimo! Grazie che ti sei ricordato di portarmi il libro, lo
sai che io adoooorooo la fotografia ed avere il tuo libro nella mia libreria ne
accresce il valore (quando il diavolo ti accarezza…. Ho cominciato a sospettare).
Dico: - Eccoti il libro, il prezzo di copertina con lo sconto del 20%- . – Sc,
sc, scusa, come? Me lo fai pagare? - - Certo! Faccio libri per venderli, cosa
credi? Ho un editore, una società che investe sul mio lavoro, mi paga e quindi
vuole avere una rendita dal suo investimento. Cosa pensavi? Io il mio libro lo compro (a prezzo autore) e lo
regalo SE mi va di regalarlo a chi voglio io come se regalassi il libro di un
altro autore
- Cioè no, per carità, certo è
giusto solo che, pensavo…..Guarda, non ho i soldi con me…-
- Non ti preoccupare – rispondo –
lo puoi acquistare anche online, nelle librerie, hai tanti modi per averlo se
lo desideri. Fine.
Detto ciò scrivo questa conversazione reale
per introdurre un tema che pochi conoscono in questa era digitale: il diritto d’autore.
Credetemi non è così raro
assistere ad una conversazione così se lavori con la fotografia, musica,
fumetti ed arti varie.
Per qualche misterioso motivo il
prodotto creativo non viene considerato al pari di altri prodotti. Se entro in
un supermercato, cerco tra gli scaffali, trovo il prodotto che mi interessa e
poi lo pago alla cassa prima di uscire. Se non
lo faccio mi denunciano per taccheggio. Stessa cosa se salgo su un
autobus, vado a cena in un ristorante e via dicendo. E allora perché le persone
non riconoscono nel tuo lavoro, un lavoro? Ovvero un prodotto realizzato con
dei costi di realizzazione, di produzione e di distribuzione? Perché chi fa una
foto non deve essere pagato, perché la sua foto (musica, etc) può essere
cannibalizzata?
Pochi hanno seguito i lavori
sulla nuova legge della UE sul diritto d’autore.
Si sono levate proteste in nome di libertà di espressione, della libertà di
pensiero. Il web deve essere gratis!.
Cerchiamo di capire il concetto
di “pagare niente”. I colossi del web
sul nostro lavoro creativo fanno dei fatturati miliardari eludendo molto
spesso con articolate strategie amministrative il pagamento di tasse. Per
produrre qualsiasi cosa un autore professionista ha dei costi (attrezzature,
viaggi e quant’altro). Sarebbe molto bello in un mondo ideale condividere pasti
con foto, musica con assistenza sanitaria, passaggi in auto (taxi) con grafica.
Ma non è così. Quindi decidevi che se volete essere pagati per quello che fate,
pagate per il lavoro degli altri.
Dopo avere letto questo post vi chiedo una cortesia: se volete comprare un mio libro mi fa tanto piacere, ma
non chiedetemi mai più, vi prego, di regalarvi un mio libro. Piuttosto
chiedetemi di invitarvi a cena in un ristorante. Grazie!
©Luciano del Castillo
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