Fake news - notizie false - istruzioni per l'uso

Per orientarsi nel mondo della falsa informazione, quello che una volta facevano i giornalisti professionisti (ormai in estinzione), dovete farlo voi lettori: trovare le fonti delle notizie e verificarle. 
Eravate abituati ad andare al ristorante, ordinare il menu' ed aspettavate che il cameriere vi portava il cibo; lo consumavate e alla fine avrebbero sparecchiato e lavato i piatti per voi. Adesso, visto che avete deciso di non leggere più giornali o informarvi attraverso organi di stampa, se non volete farvi  il solito panino col prosciutto, dovete imparare a cucinare. Risalire alla fonte di una notizia è un lavoro complesso e pieno di ostacoli, che richiede tanto tempo e conoscenza. Sul web (social network in primis, ma su tutta la rete informatica - blog e web press) che non è la Bibbia, il Vangelo, o le tavole scritte da Mosè, trovi tutto e il suo contrario. Perché nessuno verifica, i lettori/scrittori rilanciano e condividono i post spesso senza leggerli e senza avere la coscienza del danno che procurano e si fanno vettori, più o meno consapevolmente, di bugie conclamate. Perché non costa niente, non ci sono leggi che puniscono gli autori delle 'fake news', per cui tutti le possono scrivere senza subire NESSUNA conseguenza. La 'disinformatia' era un'arma inventata dei sovietici durante la guerra fredda per contrastare l'ondata di informazioni costruite dagli USA contro la USSR ed aveva lo scopo di confondere le idee di chi leggeva. La differenza è che se prima erano poche le notizie costruite in veri laboratori del falso da parte di specialisti, adesso tutti possono contribuire su qualsiasi argomento anche non avendo preparazioni specifiche (così per esempio si parla di vaccini). Se non avete tempo per ricostruire se una notizia è vera o falsa provate a trovare (in rete ci sono) le fonti di informazione (agenzie primarie) che, dopo una lunga verifica, fanno 'il lancio' verificato da almeno 3 fonti (regola primaria per chi lavora come giornalista). Oppure provate a risalire al primo che ha postato la notizia. Guardate i suoi contributi e  il suo profilo se scrive per conoscenza, interesse, se è fan di un gruppo piuttosto che di un altro. Se scrive d'impeto o se è riflessivo etc. Lo so, è un lavoro ed un tempo lo facevano persone qualificate, i giornalisti. Adesso si tende a dare credito a tutto cio' che si legge in rete. Quando ero piccolo si diceva 'l'ha detto la televisione" quindi era considerata la verità. Cambiano i mezzi, ma la lotta tra vero e falso continua senza tregua. "Lo dice internet".
Una falsa copia della prima pagina del quotidiano Repubblica in regalo con il giornale satirico "Il Male" 
Nel frattempo noi giornalisti perdiamo il  posto di lavoro, grazie all'ansia di partecipazione e di condivisione dei post da parte di tutti che non lascia spazio alla verità. Abituatevi  a vivere nel mondo dell'informazione immaginaria.

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Luciano del Castillo

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