Burkini e nudismo

Nella mia vita fricchettona da adolescente, con i miei amici andavamo per spiagge deserte, scogli, isolotti, a prendere il sole nudi. Capitava sovente che fossimo oggetto del disappunto dei paurosi abitanti dei vicini paeselli che davano una sorta di allarme della moralità ed esortavano le forze dell'ordine ad intervenire contro le oscenità. Ricordo con divertimento i carabinieri costretti ad intervenire, loro si imbarazzati, per farci rivestire e costringerci ad andare via.
Questo nel migliore dei casi. Nel peggiore, dalle collinette o da dietro gli alberi, antistanti alla spiaggia, si nascondevano condottieri del pudore, intanto per dare una sbirciatina a qualche seno o qualche natica al vento che, se sorpresi, cominciavano a tirare dei sassi alla volta di noi indifesi bagnanti.
Quindi non si può dire che non abbia dato del mio per cambiare il comportamento bigotto delle persone.
Rileggere oggi che c'è ancora qualcuno che da la caccia a bagnanti, questa volta vestiti di tutto punto, mi fa sorridere e mi catapulta, al contrario, ai tempi del pretore Salmeri a Palermo, che faceva ricoprire i messaggi pubblicitari osè. Era così rigido che i palermitani, per protesta, vestirono le statue di piazza Pretoria (detta anche piazza della vergogna) con la biancheria intima.
Liibertà di nudo quindi, ma anche libertà di burkini. L'unica cosa che mi chiedo è: che gusto c'è a stare vestiti completamente su una spiaggia e men che meno a bagnarsi a mare. Ma questo è solo un mio pensiero.

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