Morto Luca Spoletini, storico portavoce Protezione Civile

Morto Luca Spoletini, storico portavoce Protezione Civile

Dal terremoto di San Giuliano allo tsunami. Ora a #italiasicura





           
            (ANSA) - ROMA, 25 GIU - Luca Spoletini, per quasi dieci anni
portavoce del Dipartimento della Protezione Civile, è morto la
scorsa notte all'ospedale di Messina. Luca lascia la moglie
Caterina, il figlio Francesco di nove anni e una bambina che
nascerà a settembre.
   Spoletini, 49 anni, era stato ricoverato la settimana scorsa:
si era sentito male a Lipari, in seguito al riacutizzarsi della
malattia autoimmune con cui conviveva da anni. Dall'isola delle
Eolie, dove vivono i genitori della moglie e dove era andato
proprio per accompagnare i suoi familiari, è stato
immediatamente trasferito all'ospedale Papardo: nonostante tutti
gli sforzi dei medici, ieri mattina il quadro clinico è
peggiorato e nella tarda serata il cuore di Luca si è fermato.
   Il nome di Luca comincia a circolare tra i giornalisti nel
2000, quando entra nella squadra del commissario straordinario
per il Giubileo, dove c'è Francesco Rutelli come Commissario e
Guido Bertolaso come vice commissario. Una squadra strettamente
legata al Comune di Roma della quale facevano parte, tra gli
altri, l'attuale titolare della Farnesina Paolo Gentiloni,
Roberto Giachetti, Michele Anzaldi e l'attuale portavoce del
premier Filippo Sensi. E' in quell'occasione che Luca si fa
conoscere per la sua bravura: attento, preciso, sempre presente.
   Nel 2001 Luca segue Guido Bertolaso al Dipartimento della
Protezione Civile e da allora, per nove anni, ha informato i
giornalisti italiani su ogni alluvione, catastrofe o emergenza
che riguardasse sia l'Italia sia l'estero, quando la Protezione
civile partiva per portare gli aiuti del nostro paese. Dal
terremoto di San Giuliano di Puglia all'eruzione dell'Etnea e
dello Stromboli, dall'alluvione di Messina al terremoto
dell'Aquila, Luca è stato sempre in prima linea. Per nove anni
non ha mai spento il telefono, sacrificando per il lavoro la
famiglia e gli amici. Quanto telefonava, sapevi che era accaduto
qualcosa. "Stiamo partendo". Così è stato anche in occasione
dello tsumani in Asia, a Natale del 2004, quando 24 ore dopo il
devastante maremoto la Protezione Civile italiana era già in Sri
Lanka per recuperare i nostri concittadini. Prima di tutti gli
altri, tanto che fu proprio l'aereo italiano a riportare a casa
centinaia di turisti di diversi paesi europei. Anche per la
strage dei bambini nella scuola di Beslan, Luca era in prima
linea. Ed è stata quella l'unica occasione in cui, davanti alle
tombe di quei piccoli innocenti, lasciò uscire le lacrime, lui
che ne aveva viste tante.
   Nel 2010 è toccato sempre a Luca - assieme a Roberto, Marco,
Juri, Ilaria - gestire le ripercussioni dell'inchiesta sulle
grandi opere che ha investito l'intero Dipartimento della
Protezione Civile. Quando, negli anni successivi, parlava di
quella vicenda, Luca scuoteva la testa consapevole che, come
tutte le persone perbene, si era trovato a pagare colpe non sue.
Passato alle dirette dipendenze di palazzo Chigi, Spoletini è
tornato ad occuparsi di disastri due anni fa, quando è stato
chiamato alla comunicazione di #italiasicura, la struttura
voluta dal governo per contrastare il dissesto idrogeologico.
Luca riprende così a fare, e bene, il suo lavoro: informa,
fornisce documentazione e dati, spiega.
   Una ventina di giorni fa, alla fine della scuola, era stato
'scelto' dagli altri genitori della classe del figlio per fare
la foto di fine anno. Lui, che non ha mai usato una macchina
fotografica diversa da quella nel telefonino, sorrideva allegro:
"contenti loro".(ANSA).

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