Guerra: profughi siriani al confine



Giovedì 19 marzo, presso Spazio5, in via Crescenzio 99/d a Roma,  alle ore 19.00 sarà inaugurata la mostra fotografica  “Nell’attesa del ritorno. Profughi siriani al confine”. Fotografie di Ilaria Romano e Romina Vinci dai campi profughi in Turchia.
Le foto della mostra sono state scattate a novembre 2014, durante una  visita delle due giovani giornaliste freelance che trattano spesso di temi di rilevanza internazionale, ai campi profughi e alla scuola di cui si occupa Amal for Education a Kilis in Turchia, al confine con la Siria.
Le immagini esposte rappresentano la vita quotidiana dei profughi siriani in Turchia e il loro tentativo di inserirsi in un contesto che è provvisorio, ma la cui provvisorietà può durare mesi o anni. L’attesa del ritorno vuole rappresentare il senso di precarietà delle famiglie che  rimangono in questa cittadina di confine proprio nella speranza che, da un giorno all’altro, la situazione cambi, torni la sicurezza e sia possibile rientrare nel loro paese e nelle loro case. Uno spaccato di vita ordinaria comune a oltre un milione e seicentomila profughi siriani che vivono in Turchia per sfuggire alla guerra che da troppo tempo imperversa nello stato mediorientale e per la quale non si vede la fine.
La presentazione a cura di Amal for Education, associazione che si occupa di sostegno soprattutto educativo ai profughi siriani di Kilis, permetterà di illustrare la situazione dei profughi in fuga da una guerra lunga quattro anni e di presentare i progetti di sostegno all’educazione di Amal, che vedono il Patrocinio del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale.  Il progetto principale di cui si parlerà è Bait Al Amal “la casa della speranza", un centro educativo per profughi adulti e bambini che sarà aperto il mese prossimo e coinvolgerà proprio le famiglie ritratte nelle foto.
Durante la serata sarà possibile acquistare prodotti dalla Siria e Turchia e manufatti delle donne siriane profughe, il cui ricavato sarà devoluto alla realizzazione dei progetti di Amal for Education.

Ingresso libero.

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