Pasolini Roma

Mostra su Pier Paolo Pasolini a cura di Gianni Borgna, Jordi Ballo' e Alain Bergala Palazzo delle Esposizioni, Roma. http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-pasolini-roma

Sono sempre stato un grande ammiratore di Pier Paolo Pasolini. Ho cominciato a seguirlo leggendo le sue poesie ed i suoi scritti. Data l'età mi era impossibile vedere i suoi film al cinema, sempre vietati ai minori di 18 e, in una Italia in mano alla Democrazia Cristiana, lo scandalo ne appannava i contenuti. Questa mostra da finalmente una visione di insieme del personaggio, sia dal lato umano che dal lato artistico e credo che pochi uomini come lui lo hanno vissuto così in sintonia, maledetto come uomo e maledetto come artista.
Mi manca Pier Paolo, mi mancano le sue invettive, il suo coraggio, la sua determinazione, le sue provocazioni. Intellettuale puro, pronto a sacrificarsi e a sacrificare. Poco amato dal potere, ha affascinato gli italiani, in privato perché in pubblico si dissociavano per la paura di essere paragonati  alla sua omosessualità. Che poi di Pasolini si può parlare della sua sessualità, ne etero ne omo. Processato per qualsiasi cavillo del codice penale ed assolto, sempre. Un'Italia stordita seguiva le sue gesta più per i film estremi che per la sua letteraura. Ben venga questa mostra che mostra i vari aspetti del poeta: regista, pittore, musicista, appassionato di qualsiasi forma d'arte. Ed una morte che lo ha consegnato alla storia.
Quando sono venuto a vivere a Roma, negli anni Ottanta, la prima cosa che ho fatto è stata quella di rendergli omaggio all'Idroscalo. Era autunno, le giornate corte e non mi aspettavo di trovare fari accesi sulla scultura che lo ricorda, ma neanche potevo immaginare la discarica del sesso e pattume attorno a quell'opera di Mario Rosati. Mi guardai intorno e pensai che solo li poteva morire PPP; c'erano altri posti a Roma dove cercare compagnia a pagamento, posti per certi versi più fighetti, come monte Caprino o Valle Giulia, ma lui è stato ucciso li all'idroscalo di Ostia, nel buio, nel silenzio, nell'abbandono. In seguito ritornai all'idroscalo per fare delle fotografie sempre in una giornata grigia e pensai che  la cornice per quella sua vita folle, per la sua fine non poteva che essere tra quei reticolati violati. Oggi questo spazio è molto più curato con le frasi del Poeta scolpite per terra.
Pasolini ci manca, adesso più che mai, adesso che la cultura è stata cancellata, devastata, da un ventennio di televisione scellerata, che la politica è una coalizione, che la filosofia scarseggia. Manca la forza e la capacità di uno come lui che sapeva gridare e avere la forza di resistere ad un potere violento e ossessivo.
Luciano del Castillo

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