VIETATO!
Andrea Camilleri. © Luciano del Castillo
La Galleria Bel Vedere è lieta di presentare la
mostra
VIETATO!
I LIMITI CHE CAMBIANO LA FOTOGRAFIA
Inaugurazione giovedì 15 marzo 2012,
ore 18-21
Bel Vedere fotografia – Milano, via Santa Maria Valle 5
tel+fax 02.6590879 – www.belvederefoto.it
tel+fax 02.6590879 – www.belvederefoto.it
La mostra è aperta dal 16 marzo al 14 aprile 2012
da martedì a sabato, ore 15-19, ingresso libero
da martedì a sabato, ore 15-19, ingresso libero
La Galleria Bel Vedere, in
collaborazione con il Circolo Fotocine Garfagnana, propone una mostra nata da
un’idea di Gabriele Caproni e curata da Giovanna Calvenzi, Gabriele Caproni e
Renata Ferri.
Cinquantacinque
autori tra i più noti della fotografia italiana hanno accettato di deturpare le
loro immagini nascondendo con una “pecetta” i volti delle persone ritratte. Una
mostra provocatoria e civile, di allarme e di protesta, dedicata alle minacce
che gravano sulla fotografia di strada e di reportage a causa di
un’interpretazione restrittiva ma sempre più corrente delle leggi sul diritto
all’immagine.
Gli autori:
Alessandro Albert, Marco Anelli,
Isabella Balena, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin,
Massimo Berruti, Michele Borzoni, Piergiorgio Branzi, Luca Campigotto,
Alessandra Capodacqua, Lorenzo Castore, Enzo Cei, Gianni Cipriano, Francesco
Cito, Ignacio Maria Coccia, Cesare Colombo, Chico De Luigi, Stefano De Luigi,
Edoardo Delille, Federica Di Giovanni, Giulio Di Sturco, Simone Donati, Carlo
Furgeri Gilbert, Gabriele Galimberti, Simona Ghizzoni, Alberto Giuliani, Elena
Givone, Alessandro Imbriaco, Francesca Leonardi, Uliano Lucas, Sirio
Magnabosco, Alex Majoli, Emiliano Mancuso, Martino Marangoni, Giovanni
Marrozzini, Pietro Masturzo, Davide Monteleone, Antonella Monzoni, Cristina
Omenetto, Pietro Paolini, Mario Peliti, Simone Perolari, Marta Primavera,
Francesco Radino, Rocco Rorandelli, Giulio Sarchiola, Annette Schreyer, Shobha,
Massimo Siragusa, Toni Thorimbert, Giovanni Umicini, Riccardo Venturi, Paolo
Verzone, Francesco Zizola.
Commenti