COSMOPOLITAN


La città cosmopolita. Palermo 21 marzo 2011.
21 marzo: Il richiamo della città cosmopolita (Kursaal-Kalhesa, Palermo, ore 18-24 Si conclude un programma nazionale di ricerca dal titolo: “La città cosmopolita. Zone di contatto, flussi, geografie” (coord. naz.: Vincenzo Guarrasi dell’Università di Palermo). Sei città italiane (Palermo e Bari nel Sud, Pisa e Bologna al Centro, e Venezia e Trieste nel Nord) sono state postesotto osservazione e colte nell’atto di vivere una mutazione di enorme portata,che interessa e coinvolge ogni ambito della vita sociale: la sfera pubblica (le fabbriche come le scuole) e quella privata (se pensiamo a colf e badanti), la società civile e le istituzioni dello stato, degli stati Il mondo si è fatto città e invade e perturba ogni luogo della vita quotidiana. Chi si illude di elevare barriere fisiche – come le frontiere-colabrodo delle società contemporanee – o steccati ideologici, come il razzismo e il nazionalismo, privi di radici e di ogni fondamento, chi si propone di stravolgere in nome della sicurezza dettati costituzionali e diritti umani, dimentica che sicurezza e libertà non sono beni divisibili. Rientrano, come l’acqua e l’aria (o la dignità umana), tra i beni comuni, quelli che o sono petutti o per nessuno. Se degradano o si corrompono, abbiamo tutti da perdere. Chi pensa di chiudere allo straniero la “fortezza Europa” e di buttare la chiave, è destinato a perdere il sonno e la tranquillità e vedere ogni sforzo frustrato e destinato all’insuccesso. In un mondo, segnato dall’interdipendenza e dalle connessioni veloci, dai contatti ravvicinati tra le culture, vince soltanto chi non ha paura del confronto; chi confida sulla propria cultura sull’identità; chi ricorda che essa si fonda sui prestiti e sugli scambi; chi si riconosce nell’altro ed è disposto a mettersi in gioco. I geografi, impegnati nella ricerca, hanno appreso da città innervate sulla comune matrice mediterranea che il mondo a venire non parlerà una lingua, ma molte; non praticherà un solo stile di vita, ma molti; non abiterà spazi identitari, ma percorrerà luoghi aperti alla varietà e alla differenza. Ma per fare tutto questo, hanno dovuto imparare l’arte del sopralluogo e disporsi all’ascolto di voci che provengono da mondi lontani (esuli, rifugiati, profughi) che non parlano a nome di moltitudini, ma di singoli esseri umani che soffrono. Senza disperare. Questi geografi hanno appreso che per disporsi all’ascolto, bisogna adottare un principio soltanto, semplice da enunciare, ma difficile da praticare: “la sofferenza umana non può divenire un residuo muto della politica”. Per questo, il 21 marzo, due geografi, Franco Farinelli e Vincenzo Guarrasi, mescoleranno delle riflessioni ad alta voce con le narrazioni di Yousif Latif Jaralla e di Paolo Li Volsi, un iracheno che abita a Palermo e un palermitano che vive al Nord, per poi disporsi al silenzio e all’ascolto dei canti delle Shannon’s Wind con le loro sonorità del qui e dell’altrove. Soltanto mimando le movenze dell’uccello migratore e imitando il suo verso, è possibile intendere l’eco di un mondo a venire, e ripetere con esso: “il futuro è semplice” Note sui partecipanti: Franco Farinelli, geografo dell’Università di Bologna, Presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani. Tratti distintivi: genio. Michele Cometa, Preside della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Palermo e coordinatore del Dottorato di “Studi culturali europei”. Vincenzo Guarrasi, coordinatore nazionale del gruppo di ricerca “La città cosmopolita”, cofinanziato dal MIUR tra i progetti di rilevante interesse nazionale.Yousif Latif Jaralla, narratore. Tratti distintivi: narra sé stesso come portatore di destini altrui.Paolo Li Volsi, attore. Collabora con l’Associazione Narramondi di Genova.Shannon’s Wind, gruppo di recente formazione che interpreta musica celtica ecanti e danze del Sud d’Italia.

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