DISTANTI ANNI LUCE


Frankfurt, selfportrait 01. Man in the magic mirror. © Luciano del Castillo

Arrivo all’ aeroporto di Frankfurt e mi attardo appositamente in attesa di ritirare la valigia imbarcata. Cosi’ mi avvio al “Claim baggage” con la massima lentezza. E la vita normale si affaccia un secondo dopo che ho varcato la porta del recupero bagagli: la mia valigia, rimasta sola mi guarda con sguardo desolato. La mia valigia e’ arrivata a Frankfurt prima di me? Mi chiedo. Benvenuti nel monndo normale sembrano dire i display luminosi posti fuori l’aeroporto.
Prendo un taxi. L’autista e’ pakistano. Sono anni che non vivo in Germania, anche se l’ho visitata spesso per trovare i miei amici.
La pulizia, l’ordine, il silenzio, il senso di sicurezza di questo paese mi hanno sempre affascinato.
Certo non ci vivo pero’ ho sempre una sensazione di rilassamento. La neve comincia a scendere ed il paesaggio si fa ancora “piu’ tedesco”.

Gli odori, la calma, l’assenza di traffico, anche se e’ domenica, - che dire?- mi aiuta a vedere gli affair italiani con un certo distacco.

E’ pazzesco NON occuparsi del Paese, ma occuparsi dei fatti propri; non legiferare e parlare sempre di cosec he riguardano unicamente una persona.

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