QUANDO C'ERANO I CAVALLI, NON SI ARRIVAVA MAI....

La trattoria Borzelliere a Valledolmo © unknown
Una volta, tornato in Sicilia, ho avuto voglia di ripercorre la strada che da Palermo porta a Caltanisetta quando non c'era l'autostrada.

Mia madre ci preparava al lungo viaggio, ci stipava nella fiat 600, e in quelle 6 7 ore di viaggio..........quanti aneddoti, quante storie, quanti personaggi e posti incrociati. Era un viaggio che non finiva mai, come la pazienza di mia madre che, oltre a pensare a guidare, doveva tenerci tutti tranquilli (eravamo tra i 5 e i 6 governante compresa che vomitava ogni 2 curve, poverina). Insomma erano gli anni 60 e mio padre stava sempre in giro a fare comizi......

Ma ritornando al mio viaggio remake trovo le strade statali, provinciali e comunali che attraversano i vari comuni tra Palermo e Caltanissetta, dissestate e trafficate poco
come allora(non c'erano molti veicoli in circolazione).
Ma il cuore mi è andato completamente in tilt quando, trovato la locanda dove ci rifocillavamo a metà viaggio che adesso si chiama trattoria Borzelliere a Valledolmo, ho vista appesa al muro una vecchia fotografia che era stata fatta all'epoca dei nostri viaggi e.............la vecchia 600 all'esterno del locale!!!
L'ho subito riprodotta e regalata a mia madre, nostro capitano, che ci ha sempre portati a casa sani e salvi nonostante le ingiurie dei camionisti che non erano abituati a vedere donne al volante, i cambi delle ruote che si bucavano frequentemente e l'acqua del radiatore che bolliva, bolliva (la fiat 600 aveva il motore nel vano posteriore come la 500)......
E da allora che amo viaggiare, anche se è stancante, lungo stressante. E mi piace viaggiare così, lento con il paesaggio che mi accarezza gli occhi, non che mi sfreccia estraneo.
Chi vede prima l'antenna?? domandava mia madre esausta a quasi fine viaggio per farci stare buoni. Non la vedevo mai in quel buio pesto la lucina rossa dell'antenna (un ripetitore radio) più alta (allora) d'Europa.
Ma la vedevo nella mia immaginazione perchè significava l'arrivo, la fine del viaggio, delle cantate delle risate, dei dispetti di mia sorella ed i miei alla governante (che non dovevamo MAI chiamare così, ma con il suo nome di battesimo: Maria) ed un pò mi dispiaceva anche se il soffice materasso era ad aspettarmi a casa.

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