GIORNALISMO O FICTION?





Oggi guardando il sito del Corriere della Sera non credevo ai miei occhi: veniva esaltata l'immagine simbolo della rivolta di Teheran. L'unico piccolo, insignificante particolare, è che si tratta di un fotomontaggio ed è trionfalmente dichiarato nel pezzo!! Ma contrariamente al collega del Los Angeles Times che ha fatto la stessa cosa durante la guerra in Iraq e per questo è stato licenziato in tronco, negli articoli del Corriere e di altri quotidiani, viene esaltata la creatività della rete. Vi rendete conto di ciò che significano queste affermazioni? Cari colleghi significa che finalmente potremo inventarci le foto e venderle ai giornali. Fate anche voi le vostre foto creative sugli avvenimenti di cronaca, di politica di attualità. se non c'eravate non fa una grande differenza!! Cercate le immagini sui siti di qualche grande agenzia internazionale e poi manipolatela a vostro piacimento per rappresentare al meglio gli avvenimenti di cui non facevate parte. E la cosa pazzesca è che un'affermazione del genere e non viene da parte di un piccolo network ma da uno dei più grandi giornali italiani. Per me è pura fantascienza. Ormai i giornali quando non hanno più niente da dire si mettono a navigare in rete e tra Twitter, Facebook, Youtube impacchettano notizie prese qua e la in rete dando per scontato che siano vere. O meglio che siano vere o no, circola tanta di quella monnezza tra giornali quotidiani, magazine e televisione, che neanche ci chiediamo più se siano vere o false le notizie, tanto c'è tutto e il contrario di tutto. Paragonare questo fotomontaggio alla foto simbolo di piazza Tienamen è un offesa al lavoro di quei reporte che rischiano la propria vita per informare.

Mi piacerebbe mettere in rete una intervista esclusiva ad Ahmadinejad che afferma la sua volontà di cambiere totalmente la sua politica perchè per la prima volta ha visto una ragazza in minigonna. Potrebbe diventare l'intervista simbolo della rivolta di Teheran che importa se è falsa, noi lo diciamo che è falsa, però può diventare l'intervista simbolo del nuovo Iran. Come si fa leggendo queste cose, a dare torto a quei capi del regime che gridano al complotto internazionale, che dicono che le notizie e immagini sono state impacchettate ed organizzate prima ancora che si sapessero i risultati. Come si fa a credere che anche le altre immagini che abbiamo visto rubacchiate qua e la dalla rete non siano false?? Oramai la stampa non fa giornalismo, ma fiction e racconta quello che vuole vedere, non quello che accade. Come fa ad essere un immagine simbolo se quell'immagine non esiste se non che nella testa del suo creatore?

E mi dispiace ancora di più perchè queste scelte immature offuscano l'ottimo lavoro dell'inviato del Corriere, Andrea Nicastro, lui si che sta in mezzo alla rivolta da giorni per portare degli ottimi pezzi corredati da video. Tutti veri, tutti ripresi dal vivo, come da tradizione di un buon giornalismo.
Mi auguro che qualcuno al Corriere si renda conto del passo falso e si scusi con i lettori.

© Luciano del Castillo

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