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Dovevo attraversare il confine tra Iran e Iraq clandestinamente per rientrare nel paese dove sarebbe esplosa una delle peggiori guerre degli ultimi tempi. Per fare questo avevo bisogno di agganci, conoscenze e soprattutto di guide. Arrivato in un albergo di Tehran sono stato contattato dal mio "gancio" istruito dal mio contatto in Italia. Ci sediamo nella hall dell'albergo e mi spiega come avverrà il mio passaggio al confine tra Iran e Iraq. Devo prendere un aereo fino a Urmieh - Orumyeh -(http://www.world-airport-codes.com/iran/urmieh-7305.html) e da là vengo preso in consegna da un autista e da quel momento nessuno parla più lingue conosciute. Il mio autista è un tipo normale per quelle parti, mi osserva, prende i miei (tanti) bagagli e li infila in una vecchia auto scassata. Da Urmieh mi porta a Piranshahr su strade scassate ma tutto sommato ancora percorribili. A Piranshahr sono contattato dai contrabbandieri che mi faranno entrare in Iraq clandestinamente. Il mio nuovo autista è un tipo rozzo, con la barba nera fin sotto agli occhi, rude e con una faccia da squartatore che non fa presagire niente di buono ed è quello che ha l'aria meno aggressiva. Guida la Jeep col volante attaccato alle costole e mi guarda con la coda dell'occhio come se mi spiasse. Ma quando ci si mette nelle mani di un altro perfetto sconosciuto è inutile avere cattivi pensieri. Certo penso ai 10000 USD che tappezzano la mia pelle, alle macchine fotografiche, il computer, il telefono satellitare il giubbotto antiproiettile e via dicendo per valori che qui ci costruiscono un intero quartiere e, riguardando la sua faccia, mi chiedo chi glie lo faccia fare a non approfittarne. mi sono fatto un quadro di lui poco rassicurante. Si, ha proprio una faccia che non mi piace e sicuramente mi lascerà morire tra le montagne che dividono Iran e Iraq. Quella faccia torva e dura.....sicuramente mi lascerà morire al freddo........ prendo una bottiglia di acqua me la porto alla bocca ma una buca fa saltare la macchina e l'acqua mi si versa addosso. Questo desta al mio assassino seduto al mio lato una fragorosa risata che lascia vedere tutta la sua umanità. La paura mi aveva fatto vedere ciò che non c'era. Era semplicemente un uomo brutto e con una aria selvaggia, ma buono e simpatico. sono arrivato in Iraq sano e salvo con i miei soldi e tutta l'attrezzatura.

Karol Racz "faccia da pugile" ha forse lo stesso handicap: uno sguardo ed una faccia che fa paura. Nessuno lo ha risparmiato. Ha la faccia giusta al momento giusto! Quando la Giustizia deve avere dei risultati immediati a scapito delle indagini a favore di una opinione pubblica forcaiola, alla quale non interessa l'innocenza o la colpevolezza di una persona, interessa solo sfogarsi e liberarsi con la stessa violenza della paura della violenza. Cerchiamo tempi più veloci per avere giustizia, ma non giustiziamo velocemente chi ha solo una faccia sbagliata.

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